Tempistica ottimale per una strategia coronarica invasiva nelle sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento del tratto ST
La tempistica ottimale di intervento coronarico nei pazienti con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST ( NSTE-ACS ) è una questione dibattuta.
I risultati contrastanti tra gli studi pubblicati si riferiscono in parte ai diversi profili di rischio delle popolazioni studiate.
È stata effettuata una meta-analisi delle evidenze relative al trattamento invasivo precoce rispetto a quello ritardato nelle sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST.
La mortalità per qualsiasi causa era l'endpoint primario.
È stato scelto il più lungo follow-up disponibile in ogni studio.
Sono stati inclusi 7 studi controllati randomizzati ( 5.370 pazienti ) e 4 studi osservazionali ( 77.499 pazienti ).
L'intervento precoce è stato effettuato meno di 20 ore dopo il ricovero o la randomizzazione per gli studi controllati randomizzati e dopo 24 ore o meno per gli studi osservazionali.
La meta-analisi degli studi randomizzati non ha fornito risultati conclusivi per un beneficio di sopravvivenza associato alla strategia invasiva precoce ( odds ratio, OR=0.83, P=0.180 ); un risultato simile è emerso dagli studi osservazionali.
Con l'intervento precoce rispetto a quello tardivo, gli odds ratio negli studi controllati randomizzati sono stati 1.15 ( P=0.63 ) e 0.76 ( P=0.090 ), rispettivamente, per l'infarto miocardico e il sanguinamento maggiore durante il follow-up.
L'attuale evidenza da studi controllati randomizzati è stata limitata dalla piccola dimensione complessiva del campione, dal basso numero di eventi in alcuni studi e dall'eterogeneità nella tempistica di intervento e nei profili di rischio del paziente.
In conclusione, al momento, non vi sono prove sufficienti né a favore né contro un approccio invasivo precoce nella popolazione con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST. ( Xagena2013 )
Navarese EP et al, Ann Intern Med 2013; 158: 261-270
Cardio2013
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